ArtedelContatto

Al via il III modulo del progetto “Roma est si racconta”

E’ partito stamattina il III modulo del progetto “Roma est si racconta” a cura del Liceo “Teresa Gullace” nell’ambito del programma “Per chi crea” promosso da SIAE e MIBACT.

In questo modulo, i ragazzi delle 2 classi coinvolte insieme a Davide Crudetti e Floriana Pinto, realizzeranno un piccolo prodotto audiovisivo che racconti il rapporto del territorio con la legalità e la migrazione.

Stamattina i ragazzi e le ragazze della 4 P hanno incontrato il regista Davide Crudetti per un primo incontro incentrato sui temi della paura dell’altro, dell’indifferenza, del senso di comunità e della solidarietà come leva per combattere la paura del diverso e per riarmonizzare la propria vita con il territorio in cui la si vive.

 

Tre giorni di proiezioni ad AP per “Roma Est si racconta”

Iniziamo il 2020 in grande!

Dall’8 al 10 gennaio, nell’ambito del progetto “Roma Est si racconta” promosso dal Liceo “Teresa Gullace Talotta”, in collaborazione con Associazione Da Sud presenteremo una mini-rassegna cinematografica rivolta a circa 700 studenti di 25 classi dell’istituto. Le matinées avranno luogo presso la sala cinematografica di AP-Accademia Popolare dell’Antimafia e dei Diritti presso l’IIS Ferrari, a poschi passi dalla sede della scuola, nel quartiere Don Bosco.

Di seguito il programma della rassegna:

Mercoledì 8 gennaio
UN POSTO SICURO di Francesco Ghiaccio (lungometraggio, italia, 2015)
alla presenza di Giorgio Colangeli
Casale Monferrato, 2011. Eduardo e Luca sono padre e figlio, ma si sono persi da tempo. Una telefonata improvvisa li rimetterà drammaticamente l’uno davanti all’altro, e questa volta, entrambi lo sanno, non avranno una seconda occasione. Intorno a loro si agita l’intera città, in cerca di riscatto alla vigilia della prima grande sentenza del processo alla fabbrica di amianto “Eternit”. Il bisogno di dar voce a chi non l’ha mai avuta e l’amore per una ragazza daranno a Luca la forza per rinascere, lottare, raccontare una storia fatta di dolori e gioie quotidiane, di ricordi che tornano per farti del male o salvarti per sempre.
Nastro d’Argento 2015 miglior soggetto/miglior produttore

Giovedì 9 gennaio
LA NAVE DOLCE di Daniele Vicari (documentario, Italia, 2012)
alla presenza di Andrea Costa dell’associazione Baobab
L’8 agosto 1991 una nave albanese, carica di ventimila persone, giunge nel porto di Bari. La nave si chiama Vlora. A chi la guarda avvicinarsi appare come un formicaio brulicante, un groviglio indistinto di corpi aggrappati gli uni agli altri. Le operazioni di attracco sono difficili, qualcuno si butta in mare per raggiungere la terraferma a nuoto, molti urlano in coro “Italia, Italia” facendo il segno di vittoria con le dita.

Venerdì 10 gennaio
SELFIE di Agostino Ferrente (documentario, italia, 2019)
alla presenza dell’autore
Napoli, Rione Traiano. Nell’estate del 2014 un ragazzo di sedici anni, Davide, muore, colpito durante un inseguimento dal carabiniere che lo ha scambiato per un latitante. Davide non aveva mai avuto alcun problema con la giustizia. Come tanti adolescenti, cresciuti in quartieri difficili, aveva lasciato la scuola e sognava di diventare calciatore. Anche Alessandro e Pietro hanno 16 anni e vivono nel Rione Traiano. Sono amici fraterni, diversissimi e complementari, abitano a pochi metri di distanza, uno di fronte all’altro, separati da Viale Traiano, dove fu ucciso Davide.
Alessandro e Pietro accettano la proposta del regista di auto-riprendersi con il suo iPhone per raccontare in presa diretta il proprio quotidiano, l’amicizia che li lega, il quartiere che si svuota nel pieno dell’estate, la tragedia di Davide. Aiutati dalla guida costante del regista e del resto della troupe, oltre che fare da cameraman, i due interpretano se stessi, guardandosi sempre nel display del cellulare, come fosse uno specchio, in cui rivedere la propria vita.
Presentato al Festival di Berlino, Candidato agli European Film Awards come Miglior Documentario

Secondo appuntamento a Terni per il progetto Giovani Cuori Animati

Ha avuto luogo mercoledì mattina il secondo appuntamento del progetto Giovani Cuori Animati promosso dal Liceo Classico e Artistico Tacito di Terni nell’ambito del programma “Per chi crea” promosso da MIBACT e SIAE.

Dopo la visione e la discussione su Persepolis di Marjane Satrapi del mese scorso, gli studenti della 3 B, della 5 B e della 4 C del liceo artistico a indirizzo audiovisivo e multimediale, coordinati dalla prof.sa Rossi, hanno visto e discusso “Nuovomondo” di Emanuele Crialese insieme alla bravissima collega Valentina Valente di ArtedelContatto.

Prossimo appuntamento per mercoledì 15 gennaio, dopo le feste, per “Io sono Li” di Andrea Segre. Il progetto andrà avanti fino a giugno con altre attività. Restate con noi!

Al via il progetto Cinema al Tiburtino

La settimana scorsa ha preso il via il primo modulo del progetto Cinema al Tiburtino promosso dall’IC Piersanti Mattarella di Casal Bruciato a Roma in collaborazione con ArtedelContatto, CiaksipArte e Fujakkà Lab. Il progetto è realizzato nell’ambito del programma “Per chi crea” promosso da SIAE e MIBACT.

Simone, Alessandra e Clara hanno realizzato i primi incontri di alfabetizzazione primaria con i bambini dei 3 plessi, Randaccio (Casal Bertone), Satta e Crivelli (Tiburtino).

A presto con nuovi aggiornamenti!

Ecco il primo video con le maschere fatte dai bambini!

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Al via il progetto Giovani Cuori Animati!

Sabato 23 novembre presso l’aula magna del Liceo Artistico “Metelli” n via Benedetto Croce a Terni ha preso avvio il progetto Giovani Cuori Animati”, promosso dal Liceo Tacito in collaborazione con una rete di associazioni, tra cui ArtedelContatto. Il progetto è sostenuto da SIAE e MIBACT nell’ambito del programma “Per chi crea”.

Gli alunni della 3°, 4° e 5° del liceo artistico a indirizzo audiovisivo e multimediale, con il coordinamento della prof.sa Rosita Rossi,, hanno visto insieme a noi Persepolis di Marjane Satrapi e dopo ne abbiamo parlato tutti insieme.

A questo link trovate la scheda didattica preproiezione e a questo link la scheda didattica post-proiezione.

A questo link maggiori informazioni sul progetto.

Prossimo appuntamento: mercoledì 18 dicembre con Nuovomondo di Emanuele Crialese.

Avvio dei laboratori di video partecipativo del III modulo di Videotelling

Sono partiti questa settimana i 4 laboratori di video partecipativo e di video-produzione assistita del progetto Videotelling presso i quattro plessi dell’IC Simonetta Salacone. Nel dettaglio:

  • i due laboratori di video partecipativo presso la secondaria di I grado del plesso Baracca e la IV elementare del plesso Ferraironi, incentrati sul tema dell’amore, a cura di Dispàrte e con la direzione artistica di Greta Scicchitano e Naima Vitale Cappiello
  • il laboratorio di video partecipativo con la V elementare del plesso Pisacane a cura del Collettivo Fujakkà e con la direzione artistica di Stefano Cipressi
  • il laboratorio di stop motion per i più piccolini, la III elementare del plesso Balzani, a cura di Ciak si pARTE con la direzione artistica di Alessandra Di Bartolomeo.

I laboratori sono incentrati sulla metodologia del video partecipativo.

Il video partecipativo ha delle solide basi metodologiche. Chris Lunch, fondatore della società di produzione di video partecipativo inglese Insightshare, definisce il video partecipativo come “un modo innovativo e divertente per consentire alle persone di esprimere i propri successi e aspirazioni per mezzo dell’audiovisivo e riportandolo alla loro portata. Sono i membri stessi della comunità a fare il film, loro scelgono cosa filmare, cosa dire”. Attraverso questa metodologia, dunque, il ruolo classico del regista e dell’autore vengono detronizzati e messi in discussione, a favore di un ben più attivo coinvolgimento della comunità presso cui il film viene realizzato, che nel video partecipativo ha la possibilità di attivare un meccanismo di creazione e di produrre un’auto-rappresentazione, declinata nei modi e nel tono che è il gruppo stesso a stabilire. In questo contesto, alle classiche dinamiche produttive si affiancano e si sostituiscono dinamiche più sottili, legate alle relazioni interpersonali, ai vissuti individuali, alle dinamiche di gruppo, tale che la figura che è incaricata di intervenire in questo contesto per sviluppare il progetto creativo non è più definibile semplicemente come un regista: diventa più una sorta di “facilitatore”, in grado di inserirsi in un contesto socialmente connotato e indurre dinamiche positive e costruttive di scambio, di dialogo e di confronto che possano portare alla realizzazione di un film collettivo.
I sotto-generi del PV si classificano in base alle finalità, anche se questa distinzione è spesso sfumata dato che i progetti possono prevedere più finalità contemporaneamente. La fase che determina questa finalità è il momento del feedback . Nel caso di un film finalizzato a solo feedback interno e orizzontale, il feedback è circoscritto internamente alla comunità e la finalità è definita di empowerment, cioè a dire di rafforzare i legami interni e la discussione identitaria tra i membri di una comunità. Nel caso di un film finalizzato a un feedback esterno e orizzontale verso altri gruppi sociali che condividono con i soggetti uno status o una condizione che è oggetto del progetto, la finalità è definita con il concetto di alliance building, cioè di socializzare con altri gruppi una problematica in modo di rafforzare la base critica tramite cui esercitare una pressione. Infine, nel caso in cui un film è finalizzato a un feedback verticale, cioè è destinato all’esterno della comunità verso un’authority che detiene il potere di intervenire sulla situazione, allora la finalità sarà definita di advocacy, cioè portare all’attenzione di qualcuno per fare pressioni.

Il video partecipativo è, tra le metodologie di video-produzione assistita, la metodologia più efficace in contesti socialmente connotati come quello in cui si andrà a operare, pertanto sarà l’approccio che, in differenti modalità, sarà declinato dai partner coinvolti. Attraverso la metodologia del video partecipativo si possono realizzare prodotti audiovisivi ascrivibili a vari generi e formati (il cortometraggio di finzione, il documentario, il film di animazione realizzato utilizzando tecniche specifiche, lo spot pubblicitario, il videoclip, il film sperimentale, ecc.).
La metodologia del video partecipativo prevede uno svolgimento dell’iter di produzione audiovisiva in tutte le sue fasi accompagnato dalla presenza di professionisti e tecnici del settore audiovisivo sempre nell’ottica di offrire a bambini e adolescenti l’opportunità di sperimentare un vero e proprio percorso di produzione audiovisiva.

Per approfondire il tema, consultate questo articolo pubblicato nel 2013 sul volume collettivo “L’Africa in Italia. Per una controstoria coloniale del cinema italiano” a cura di Leonardo De Franceschi, edito da Aracne Editrice.

Chiusura del I modulo di #Videotelling

Con le attività presso il plesso “Baracca” dell’IC Simonetta Salacone, sempre in collaborazione tra ArtedelContatto e Ciak si pARTE, si chiude il I modulo di #Videotelling.

Parallelamente, hanno preso avvio i workshop residenziali intensivi del II modulo, che termineranno ai primi di marzo, in concomitanza con l’inizio del III modulo, che si concluderà il 31 maggio, che sarà il vero cuore del progetto: i 4 laboratori di realizzazione di un prodotto audiovisivo.

Restatecon noi!!!

ArtedelContatto e Zalab per il documentario al Liceo Gullace di Roma

L’Associazione Artedelcontatto in collaborazione con ZaLab, ha proposto, il 6 marzo scorso, il documentario di Stefano Liberti e Enrico Parenti “Container 158” alle classi 1°, 2°, 3° e 4° del Liceo Scientifico “Teresa Gullace” di Roma. Container 158 racconta la vita del campo Rom di via Salone, attraverso le testimonianze di alcuni dei suoi abitanti.

La proiezione del film, che è avvenuta in plenaria in presenza di tutte le classi, è stata preceduta da un incontro didattico che abbiamo tenuto in ciascuna classe. Abbiamo consegnato agli studenti una scheda didattica che è stata alla base di un lavoro in classe con i ragazzi. Gli studenti hanno accolto vivacemente la nostra proposta, rispondendo con partecipazione e spirito critico. A volte il dibattito è sfociato in un confronto “animato”, vista la complessità del tema trattato. Tutti gli studenti hanno seguito con attenzione la proiezione del documentario, mostrando a fine film un grande desiderio di confronto. Il nostro percorso si è concluso il 18 marzo con un incontro post-proiezione in cui gli studenti hanno rivelato una grande disponibilità al dialogo e, in alcuni casi, una messa in discussione dei propri saperi, risultato del lavorio attivato dal film.

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